La storia del deodorante ha origini antiche; basti pensare a come le donne e gli uomini, da sempre, abbiano tentato di mascherare i cattivi odori con profumi ed essenze. Il deodorante, quindi, racconta come la società si sia evoluta e quali abitudini abbiano caratterizzato, nei secoli, le diverse epoche storiche.
Come già vi abbiamo raccontato lo scorso mese nell’approfondimento sullo smalto, la civiltà egizia è stata una delle poche che ha saputo esaltare al meglio il rapporto tra arte cosmetica e scienza; per quelle popolazioni, era infatti fondamentale l’igiene quotidiana: amavano fare bagni nutritivi e utilizzare spezie, oli profumati o allume per deodorare. Gli Egizi preparavano anche una specie di deodorante con scorze di carruba o farina di avena unita a resine profumate e ottenevano un composto colloso che si spalmava sotto le ascelle e in tutte le zone del corpo più facili alla sudorazione.
Gli antichi monaci associavano l’idea di immergere il corpo in acqua a un concetto di purificazione piuttosto che di igiene corporea, mentre nei libri di storia cinese si faceva riferimento all’utilizzo di allume e di sale per igienizzare e deodorare il corpo.
Nel Medioevo, invece, si usava una sorta di deodorante rudimentale per mascherare i forti odori personali: piccoli sacchettini profumati venivano indossati sotto i vestiti, rimedi però del tutto insufficienti data la scarsa igiene.
L’invenzione del deodorante, così come lo conosciamo oggi, fu tardiva per mancanza di conoscenze scientifiche che spiegassero da cosa fosse provocato l’odore di sudore; di conseguenza, non fu possibile trovare, in tempi brevi, una soluzione a questo problema.
Fu solo nel XVIII secolo che si comprese il principio alla base della sudorazione, il funzionamento delle ghiandole sudoripare e il ruolo dei batteri nella formazione di cattivi odori. Si capì, proprio in questa fase storica, come ogni sforzo dovesse essere orientato alla ricerca di formulazioni chimiche che potessero limitare i livelli di umidità e la proliferazione batterica.
Nel 1800, dunque, vide la luce il primo vero deodorante commerciale, una pasta da spalmare sotto le ascelle a base di ossido di zinco.
Roll-on, spray, stick… disponibili in differenti profumazioni pratiche e facili da applicare. Ne abbiamo fatta di strada da quel primo deodorante, una semplice pasta da spalmare sotto le ascelle!
I formati e le formulazioni iniziarono a cambiare già dagli anni ’40 del secolo scorso, quando una giovane chimica del West Virginia Helen Barnett, osservando il meccanismo delle penne a sfera, provò a sfruttare quel sistema anche per i deodoranti. Andando a inserire una sfera di plastica nell’apertura del flacone e premendo contro la superficie dell’ascella, scoprì che veniva rilasciata una piccola quantità di cosmetico. Mettersi il deodorante non era mai stato così semplice e veloce!
Risale più o meno agli stessi anni anche la prima bomboletta spray. Siamo infatti nel 1926 quando l’ingegnere chimico Erik Rotheim inventò la prima valvola in grado di erogare fluidi: nacque così la prima bomboletta spray che venne però prodotta solo nel 1939, grazie a Julian Seth Kahn.
Le bombolette spray sono contenitori in alluminio, acciaio o vetro che contengono una miscela di prodotto e propellente. Nel momento in cui si esercita la pressione sulla valvola, questa si apre e il propellente, che può essere composto da GPL e dimetiletere, protossido di azoto o altri gas compressi non infiammabili, spinge il prodotto fuori. In linea generale, a seconda della natura del prodotto concentrato costituito dal principio attivo e dagli additivi, dal propellente, dal solvente o co-solvente, nonché dal tipo di contenitore, il prodotto dispensato potrà essere uno spray liquido, una schiuma o un gel.
Sudare è un meccanismo fisiologico, che accompagna l’uomo da sempre ed è anche indispensabile per regolare la temperatura corporea; ciò nonostante, la sudorazione può provocare un senso di inadeguatezza e disagio nei mesi più caldi, tra odori sgradevoli e chiazze inaspettate.
Sapevate che ogni giorno, svolgendo normali attività, produciamo circa un litro di sudore? Il sudore di per sé non genera odori sgradevoli, perché è un liquido inodore e incolore costituito per il 98-99% da acqua e da proteine, carboidrati, sali di ammonio e ormoni. Sono invece i batteri, che si nutrono di queste sostanze, a emanare cattivi odori.
Proprio per questo i deodoranti e gli antitraspiranti sono fra i cosmetici più utilizzati; questi prodotti agiscono in due modi differenti: mentre i primi coprono l’odore o ne eliminano la fonte, cioè i batteri, i secondi agiscono sulla quantità di sudore emesso.
I deodoranti, a loro volta, hanno una doppia azione: grazie alle fragranze donano una sensazione di freschezza, mascherando i cattivi odori, e contemporaneamente esercitano un effetto antibatterico grazie alla base alcolica e agli antimicrobici che contengono.
Gli antitraspiranti, invece, oltre ad avere alcune proprietà in comune con i deodoranti classici, come la profumazione e la freschezza, tra i loro ingredienti costituenti hanno principalmente i sali di alluminio che, a contatto con il sudore, ne riducono, per un certo numero di ore, la quantità rilasciata sulla superficie della pelle.
Naturalmente anche il deodorante, come tutti i prodotti cosmetici regolarmente immessi sul mercato europeo, è sicuro e regolamentato da specifiche e rigide disposizioni previste dal Regolamento UE 1223/2009.
Insomma, dalle fragranze alle spezie aromatiche, fino ai moderni deodoranti, la strada è stata lunga, ma oggi possiamo scegliere tra decine di deodoranti diversi, per formulazione, profumazione e per dispensatore! E abbiamo un’ottima arma per affrontare il caldo senza troppi imbarazzi, in attesa di… tempi migliori!
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