La chimica è...

Che bellezza!

Il profumo: una storia tra passato e futuro

8 dicembre 2022

Le feste natalizie sono sempre più vicine, la corsa ai regali è appena iniziata e il profumo è un grande classico, purché si conoscano gusti e abitudini di chi troverà sotto l’albero il pacchetto con la preziosa boccetta.

 

La creazione di un profumo è un atto artistico, come dipingere un quadro o comporre una melodia. I maestri profumieri, chiamati “nasi”, hanno una memoria olfattiva fuori dal comune, che permette loro di “memorizzare” oltre 3000 sentori. Proprio per questo possiamo essere certi che là fuori, tra le tante proposte, esista un profumo adatto a noi o a una persona a noi cara.


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Il profumo: una storia tra passato e futuro





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Il profumo: una macchina del tempo

Il profumo arricchisce la storia e la cultura dell’uomo da quasi sette millenni. La parola profumo ha origine incerta ma la teoria più accreditata è che si riferisca alle pratiche sacre dei popoli che bruciavano sostanze odorose come offerta agli dèi e agli antenati, in modo che si diffondessero nell’ambiente attraverso il fumo, “per fumum”.

 

L’arte di miscelare gli aromi, originari del Medio Oriente, si diffonde verso Occidente con le campagne militari di Alessandro Magno, prima di conquistare l’Asia grazie alla mediazione di mercanti arabi e di ritornare infine in Europa al tempo delle Crociate, unendo usi e costumi dei popoli di tutto il mondo.

 

Per assistere alla nascita della profumeria moderna dobbiamo attendere fino al 1500, quando Caterina de’ Medici, appena quattordicenne, sposa il futuro re di Francia Enrico d’Orléans. Nella città di Firenze, dove all’epoca vive Caterina, i profumi vengono indossati dalle dame di nobile casato e quando la giovane sposa si trasferisce a Parigi, porta con sé il suo profumiere personale. René le Florentin, soprannominato così dai Francesi, apre proprio a Parigi il primo negozio di profumeria.

 

Dobbiamo trasportarci poi nel Sud della Francia, a Grasse e Montpellier, per trovare i primi centri di produzione e di estrazione delle materie prime per la preparazione delle essenze. Qui, i maestri profumieri, i “nasi”, esercitano la loro bravura grazie a una memoria olfattiva decisamente unica e inimitabile.

 

All’inizio del XX secolo nasce poi una nuova scuola di pensiero: il profumo come bene di lusso, che diventa anche un vero e proprio ‘ornamento’ di bellezza.

Tra esperienza e memoria

Lo sapete che a livello neurologico l’olfatto è, tra i cinque sensi, quello che ha più connessioni con le emozioni? Il nostro cervello, infatti, ha la capacità di memorizzare un profumo per molto tempo.

 

Quante volte vi è capitato di avvertire un odore capace di riportarvi a momenti e a situazioni che pensavate sepolte per sempre tra i vostri ricordi?

 

La verità è che i profumi sono intrinsecamente connessi alle nostre esperienze e, anche inconsciamente, ci piacciono le fragranze che fanno riemergere episodi della nostra vita, anche molto lontani. Proprio per questo motivo alcuni profumi hanno il potere di cambiare il nostro umore!

Dove l’impercettibile incontra la real

Il profumo non è visibile ma è ben presente; rappresenta un simbolo, un sogno. Basti pensare alle pubblicità a cui siamo stati abituati negli anni, che ce li raccontano col potere evocativo di immagini eteree, quasi magiche.

 

Un profumo è una composizione dove le materie prime complementari si succedono le une alle altre. Il “naso creatore”, regista di questa opera perfetta, realizza la sua composizione grazie alle conoscenze tecniche, al suo senso artistico e agli strumenti che ha a disposizione. Formula il profumo seguendo un metodo che tiene conto del grado di volatilità e della persistenza delle materie prime, mantenendo una struttura detta ‘piramide olfattiva’, suddivisa in tre livelli, che permettono di illustrare lo sviluppo temporale della fragranza: note di testa, note di cuore e per finire note di fondo.

 

Le note di testa sono fresche, leggere, le prime a essere percepite e particolarmente volatili, si attenuano infatti dopo pochi minuti.

 

Le note di cuore sono più consistenti e potenti rispetto alle note di testa e sono di media persistenza. Hanno la caratteristica di conferire alla fragranza il suo carattere definitivo e per due o tre ore si possono intrecciare odori di fiori, frutta e note verdi, che sono espressione della ricchezza di un profumo e della sua “scia”.

 

Le note di fondo sono invece dotate di grande persistenza e ci accompagnano anche quando le note di testa e di cuore si sono ormai attenuate. Sono le note che danno alle fragranze sostanza e profondità. Fanno parte delle note di fondo le sfaccettature: speziata, legnosa, fougère, cipriata, orientale, gourmand, chypre, cuoio, muschiata, ambrata.

 

Come potete ben immaginare saranno proprio le note di testa a condurvi nella scelta del profumo, ma poi le note di fondo vi ammalieranno, fino a una fedeltà incrollabile.

Fonti:

https://www.accademiadelprofumo.it/storia-del-profumo/

https://www.abc-cosmetici.it/prodotti/prodotti-profumi/la-piramide-olfattiva-3/