Come spiegano bene autorevoli divulgatori scientifici, una data molecola è esattamente la stessa, indipendentemente dal fatto che provenga da una reazione avvenuta in natura o da un laboratorio chimico ad opera dell’uomo: “non ha assolutamente importanza da dove vengano gli atomi che costituiscono una molecola. Potremmo dire, in qualche modo, che gli atomi non hanno memoria: non ricordano, e non potrebbero farlo in alcun modo, da dove provengono, in quale altra molecola siano stati prima di legarsi nella configurazione attuale. Gli atomi continuano a legarsi in molecole, e le molecole si trasformano in altre molecole, o si scindono negli atomi costituenti, in un balletto senza fine. Forse nell’aria che ora state respirando c’è qualche atomo di ossigeno che ieri si trovava legato in un potente veleno, e il giorno prima nell’acqua di una goccia di pioggia”.
Dario Bressanini – Atomi smemorati
O, come spiega lo scrittore Marco Malvaldi: ” sostenere che una data molecola di sintesi ha una diversa funzionalità rispetto alla stessa molecola distillata dalla pianta è come dire che la parola fungo…ha diversi significati a seconda che sia stata stampata con caratteri a piombo nuovi di zecca oppure comprati al mercatino dell’usato”.
Marco Malvaldi – L’architetto dell’invisibile, ovvero come pensa un chimico – Raffaello Cortina Editore